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Giuda Taddeo. Jusepe
de Ribera,
Immagine di G. Madrid,
Museo del Prado (sec. XVII)
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Nelle raffigurazioni degli Apostoli e negli episodi
evangelici, nonché in alcune scene della
vita della Vergine, S. Giuda è naturalmente
presente, ma senza alcuna particolare distinzione
anche dove la rappresentazione rivela una certa
cura di caratterizzazione. Di solito, il suo aspetto
è quello di un uomo maturo, barbato o addirittura
di un vecchio. Là dove S. Giuda è
protagonista, invece, alla sua immagine fa quasi
sempre riscontro quella di Simone, cui fu unito
nel martirio ed in questo caso, la raffigurazione
è tale da formare un contrasto con il compagno,
vecchio e talvolta decrepito e cadente. Un dipinto
di scuola tedesca del XV sec. nella Pinacoteca
Vaticana, ci propone senz'altro una immagine di
S. Giuda imberbe e quasi adolescente, che riecheggia
quella di un dossale del XIII sec., opera del
Maestro Varlungo, in cui S. Giuda, con altri santi,
figura a lato dell'arcangelo Michele ed ha una
ricca e giovanile capigliatura (Coll. Fiammingo,
Roma).
Tuttavia in genere S.
Giuda compare, come si e detto, nella piena maturità
degli anni, recando come attributi il libro o
il rotulo, in memoria della sua missione apostolica
in Asia Minore o gli strumenti del martirio rappresentati,
a seconda delle versioni della leggenda, da una
mazza, dalla spada, dalla scure e da una alabarda.
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Giuda Taddeo. Pietro
Paolo Rubens,
Immagine di G. Madrid,
Museo del Prado (sec. XVII)
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Con la spada egli appare
in un dipinto di scuola toscana del XIV sec. (Vassar
College, Ponghweepsil) e con il libro, aperto
sul braccio sinistro e sorretto con la destra,
in un affresco di scuola senese (1413) di S. Donato
in Poggio (Tavernelle) in cui sta a lato della
Vergine, con S. Simone. Accanto a S. Felicita,
in aspetto di uomo maturo, S. Giuda è stato
dipinto da Spinello Aretino e Lorenzo di Niccolò
(1401; Museo dell'Accademia, Firenze); e vecchio,
con l'attributo del libro appare in una statua
del XIV sec. a Friburgo e in una statuetta in
legno del XV sec. A Blutenburg in Baviera.
In questo caso, tuttavia, l'attributo è
la mazza con cui sarebbe stato martirizzato.
Le scene della condanna
e del supplizio sono abbastanza frequenti nell'iconografia
di S. Giuda Una pala di G. Cozzarelli (sec. XV)
attualmente dispersa, propone in modo drammatico
il rifiuto da parte di S. Giuda e Simone di adorare
gli idoli, quando già i carnefici levano
su di loro le spade; l'uccisione è invece
rappresentata da Francesco Providoni (XVII sec.)
nel Museo di Tours e dal Maulbertsch in un quadro
nel Museo dell'arte barocca di Vienna, nonché
nel bassorilievo del timpano della chiesa dei
SS. Simone e Giuda di Venezia, opera di Francesco
Penso.
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Giuda Taddeo (1620)
di Anthony Van Dyke (1599-1641)
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Altri episodi della leggenda
ritroviamo in una pala di Luis Borrassa (sec.
XV, Museo di Vich) in cui S. Giuda e Simone guariscono
dalla lebbra il re Abgar, e in un dipinto di Giulio
Benso (XVII sec.) nella chiesa di S. Bartolomeo
a Genova, che ricorda il battesimo di Anania a
Edessa.
Sebbene alcune città dell'occidente europeo
si siano contese le sue reliquie, dopo il XVII
sec. il culto di S. Giuda si accentra nell'Europa
orientale: in Austria, dove nel Museo di Vienna,
ritroviamo una bellissima raffigurazione opera
dell'artista Anthony Van Dyck (1620) e che potete
osservare qui al lato, in Cecoslovacchia ricordiamo
la statua di S. Giuda con la mazza opera di Matteo
Braun nella Cattedrale di Praga, XVIII sec. e
in Polonia dove il nome di Taddeo, usato preferibilmente
a quello di Giuda, è frequente ed è
l'immagine dell'apostolo comune nell'arte popolare.
Un trittico della scuola di Opatowki (XV sec.
Museo Narodowe di Varsavia) già pone, al
lato della Vergine, l'immagine di S. Giuda tipica
dell'arte polacca: un uomo ancor giovane, con
una lunga barba e che nella destra reca l'alabarda
e nella sinistra il libro.
Ancora nel nostro secolo S. Giuda ha ispirato
diverse opere ai moderni artisti polacchi, uno
tra questi è Jozef Mehoffer che lo ha ben
caratterizzato tra gli apostoli in una vetrata
della cattedrale di Friburgo in Svizzera, abbigliato
con ricche vesti di foggia medievale. Altri artisti
hanno raffigurato S. Giuda in incisioni destinate
ad illustrare libri popolari di argomento religioso.
BIBL.: A. Kuhn,
Die Polnische Kunst von 1800
bis zur Gegenwart, Berlino 1930, pp. 67, 129;
M. Walicki,
Malarstwo Polskre XV weekn,
Varsavia 1938, tav. 47; Braun, coll. 389-91; L.
Llewellyn,
Folk Art in Poland, in
Magazine
of Art, XLII (1949), pp. 27-29; Kaftal, coll.
965-68; Réau, III, pp. 764-65.