Giuda Taddeo, apostolo,
santo. Nel catalogo degli Apostoli Giudaè
sempre ricordato con Giacomo (Mt., 10,
3; Mc., 3, 18; Lc., 6, 16; Act.,
1, 13). I codici D, K e Origene, invece del soprannome
Taddeo, "magnanimo" - che potrebbe anche
essere una deformazione o corruzione popolare
del nome proprio Teuda, - hanno Lebbeo,
"coraggioso". Altri testimoni del testo
uniscono Lebbeo a Taddeo (E, F, G, K, L). Alcuni
codici dell'antica versione latina scrivono: Iudas
Zelotes (a, b, g, h, q).
In Lc, (6, 16) Giuda "di Giacomo"
è ricordato immediatamente prima di Giuda,
detto l'Iscariota.
Il Diatessaron arabo e olandese e la versione
sirosinaitica intendono Giuda "figlio di
Giacomo" in parallelismo perfetto col precedente
(id. 15) Giacomo "figlio di Alfeo".
in tal caso, l'Apostolo Giuda sarebbe distinto
da Giuda "fratello di Giacomo" (Iud.,
1, 1) autore della Epistola omonima e "cugino
del Signore" (Mt., 13, 55; Mc.,
6, 3).
Ma già gli antichi commentatori, intesero
Giuda "fratello di Giacomo", identificando
l'apostolo col "cugino del Signore"
e l'autore dell'Epistola.
Durante l'ultima Cena Giuda rivolse al maestro
la domanda, perché egli si fosse manifestato
soltanto agli apostoli e non a tutto il mondo
(Io. 14, 22).
La tradizione sulle sue ultime attività
è straordinariamente confusa a causa principalmente
dello scambio e della fusione con altri personaggi,
per esempio, con Addai, Tommaso, Simone Zelota.
Egli sarebbe stato lo sposo alle nozze di Cana;
due suoi nipoti, chiamati in giudizio a Roma al
tempo delle persecuzioni di Domiziano, sarebbero
stati subito rilasciati, perché ritenuti
incapaci di nuocere all'impero. La tradizione
gli assegna, come campo preferito di apostolato,
la Palestina e le regioni circonvicine. Notizie
più tardive ne pongono la predicazione
nell'Arabia, nella Mesopotamia nell'Armenia e
nella Persia. Alcuni affermano che abbia terminato
la vita con una morte pacifica e quieta a Edessa,
città di Abgaro; gli scrittori siri invece
affermano che sia stato martirizzato per la fede
ad Arado, presso Beirut.
Le reliquie di San Giuda sono venerate a Reims
e a Tolosa in Francia; l'Imperatore tedesco Enrico
III fondò nel 1059 a Goslar una collegiata
dedicata agli apostoli Giuda e Simone, che vengono
festeggiati lo stesso giorno.
Nel Medio Evo il culto ha sofferto della confusione
del suo nome con quello di Giuda Iscariota.
Reliquia di San Giuda
Taddeo (osso)
Tuttavia S. Brigida di Svezia
racconta nelle sue Rivelazioni che il Signore
la esortò a invocarlo con fiducia. Nel
sec. XVIII il suo culto diventa sempre più
popolare in Austria, ma specialmente in Polonia.
Molte persone in Polonia portano come nome proprio
Taddeusz. Il poeta polacco Mickiewicz ha
intitolato la sua più celebre composizione:
Pan Taddeusz (Messer Taddeo). Nei paesi
latini, specialmente in Italia, non annovera troppi
devoti.
Nella Chiesa latina la sua festa cade il 28 ottobre
insieme a quella di Simone. La Chiesa greca ha
fissato la festa il 19 giugno, l'armena il 16
febbraio, la Chiesa copta il 2 luglio. Giuda è
invocato dal popolo, come S. Rita da Cascia, quale
patrono e protettore nei casi disperati.
BIBL.;
G. S. Assemani, Bibliotheca Orientalis,
III, 2, Roma 1728, pp. VIII-XIV; Eusebio, Hist
eccl., I, 13; IV, 5, 5 in PG, XX, coll. 124,
309; Girolamo, In Mat., X, 4, in PL, XXVI,
col. 63; P. Douny, Simon et Jude, apòtres,
Parigi-Bruxelles 1947; P. De Ambroggi, Le epistole
cattoliche, (La S. Bibbia, S. Garofalo),
Torino 1949, pp. 263 sg.; J. Blinzler, in LThK2,
V, coll. 1154 sg. Per la tradizione: V. Haase,
Apostel und Evangelisten in den orientalischen
Ueberlieferungen, (N. T. Abhandl.,
IX, 1), Munster in W. 1922, pp. 273 sgg.
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